All’improvviso, uno scoppio  assordante. “Che succede?” chiese Arturo spaventato. “Cacciatori di frodo!” rispose la volpe infuriata. Quattro uomini in tenuta mimetica portavano dei grossi fucili. “Accidenti, l’ho mancato” disse uno di loro “peccato, quel piccolo tasso sarebbe stato davvero bene sopra il mio camino.”
Gli altri due fecero eco con risate sguaiate, presto interrotte dall’apparizione di un bambino che indossava un cappuccio di foglie e rami. “Vi faccio i miei complimenti signori.
Voi sì che siete dei coraggiosi gentiluomini”
disse Arturo con evidente ironia.
“Grazie ragazzino” gli rispose l’uomo che voleva un tasso sul suo camino.
“È evidente che lei non ha familiarità con il sarcasmo signore” sentenziò il ragazzo
facendosi molto serio “no, non c’è proprio nulla di coraggioso in quel che fate.
Siete solo dei vigliacchi che si nascondono dietro un fucile. Gli animali sono creature viventi e soprattutto sono innocenti.
Cambiate sport, trovatevi qualcosa che non rechi danno e lasciate stare gli animali!”
I quattro confabularono in silenzio e poi uno di loro disse: “Ehi ragazzino. Hai ragione.
Perdonaci. Abbiamo sbagliato e non accadrà più. Appenderemo i fucili al chiodo e andremo a funghi. Spero che gli spiriti degli animali che abbiamo ucciso ci possano perdonare…
Ma tu chi sei?”
“Io? Sono l’uomo-orso e sto andando a dare una lezione al demone della foresta.”  Rispose, riprendendo il cammino.