"E dove possiamo trovare adesso il grande cervo reale?” chiese Arturo alla volpe. “Conosco qualcuno che potrebbe saperlo, il mio vecchio amico orso bruno. Vive nei pressi del lago, se ne sta lì tutto il giorno a
pescare trote. "Da questa parte, seguimi”rispose la volpe. I due infilarono un piccolo sentiero, ma presto furono sorpresi da un forte baccano. Una marmaglia di persone stava campeggiando in una piccola radura
tra gli alberi: uomini, donne, anziani e bambini, tutti intenti a mangiare, bere, cantare e ballare.
Facevano un gran rumore e non avevano il minimo rispetto per la natura: gettavano in terra immondizie di ogni tipo, alzavano la musica dello stereo a tutto volume e accendevano diversi fuochi sconsiderati.
La volpe inorridì nel vedere la sua foresta trattata in quel modo e Arturo decise di intervenire. Nonostante il bizzarro copricapo e il bastone, nessuno lo notò, ma quando spense la musica la folla esplose in una raffica di insulti e gestacci. “Bravi, voi sì che sapete divertirvi” li ammonì Arturo “siete organizzatissimi, non vi manca proprio nulla eh? A dire il vero qualcosa vi manca: i sacchi dove gettare l’immondizia. Li avete dimenticati? Poi che altro vi manca? Vediamo, forse l’udito? Immagino siate un po’ sordi dal momento che gridate e che la musica copre ogni suono. Sapete che vi manca anche? Un po’ di buon senso. Non ne serve molto per capire che la foresta è un luogo di natura incontaminata, popolato da creature che voi terrorizzate col vostro baccano. La foresta è a disposizione di tutti, ma nessuno deve approfittarsene. Se tutti facessero come voi, probabilmente non esisterebbe più.” Gli occhi di Arturo bruciavano di furore. “Ci dispiace signore” era la voce mortificata di un bambino molto più piccolo di lui “non succederà mai più.”
“Ha ragione” si aggiunse una voce adulta “abbiamo sbagliato e rimedieremo al più presto. Grazie per la lezione, ce la siamo proprio meritata.” Arturo si voltò e riprese la sua strada. Stava ridendo a crepapelle.