La nuova compagnia di amici procedeva a passo d’orso verso la casa del re della foresta, quando la loro attenzione fu attratta da alcuni rumori secchi e regolari, e da schianti fragorosi. Arturo seguì l’origine
di quei rumori fino a che non si trovò faccia a faccia con un esercito di persone intente a tagliare gli alberi senza autorizzazione. “Spero che abbiate un permesso per disboscare qui” disse loro Arturo.
“Permesso?” rispose quello che sembrava il capo “Non ho nemmeno il permesso di prenderti a schiaffi, ma questo non significa che non lo farò se continuerai a seccarmi.”
“Vedremo. Intanto voi non potete abbattere alberi a piacimento e senza criterio.
I nostri boscaioli sanno bene che c’è un equilibrio nella foresta, come c’è un equilibrio nel mondo e dentro ognuno di voi. Agendo in questo modo rompete quest’equilibrio e così il mondo finisce per ammalarsi, proprio come un virus può rompere il vostro equilibrio biologico e farvi ammalare. Volete che i vostri figli crescano in
un mondo malato? In un mondo senza alberi e quindi senza ossigeno?”.
“Hai ragione piccolo” disse l’omone in tono dispiaciuto “possiamo fare lo stesso lavoro, ma senza nuocere a nessuno. Ma... tu sei davvero un ragazzino? O sei una creatura dei boschi?” lo incalzò nuovamente.
Arturo sorrise beffardo e senza rispondere saltò in groppa all’orso e insieme sparirono nella foresta.